
Marmo di Carrara
Ispirazione per i capolavori

Fresca eleganza, sale inondate di luce, l'aura di un palazzo - il termine marmo di Carrara evoca da solo nobili associazioni. Il marmo di Carrara ha incantato le epoche: i costruttori romani e gli artisti dell'antichità, ma anche il maestro italiano Michelangelo, che se lo fece fornire per la sua immortale arte scultorea "Statuario di Carrara".
Chi decide di scegliere la nobile pietra naturale toscana per la progettazione del proprio spazio abitativo o della propria terrazza, senza dubbio attribuisce un valore maggiore a uno stile di vita prestigioso, oltre a preferire un look esclusivo.
Il marmo di Carrara: una dichiarazione di prestigio ed eleganza
Le Piastrelle in marmo di Carrara non sono solo di una bellezza straordinaria, ma anche un chiaro impegno all'esclusività e al senso di prestigio. Utilizzato come rivestimento di pareti e pavimenti, gradini di scale o lavabi, il marmo toscano conferisce alle vostre quattro pareti un'atmosfera lussuosa di eleganza classica e senza tempo.
Le tonalità di base avorio e beige delle piastrelle di marmo, intervallate da leggere marmorizzazioni, hanno un effetto particolarmente elegante. Se si cura il marmo in modo adeguato e lo si impregna preventivamente, si potrà godere a lungo delle sue superfici esclusive. Questo vale anche per il marmo per esterni: una buona cura e l'impregnazione preservano la bellezza classica delle piastrelle di marmo.
La scoperta di una leggenda della pietra naturale
C'è una leggenda che circonda il marmo di Carrara: narra di una pastorella infelice e innamorata che mosse addirittura le stelle in modo che lacrime di pietra incandescenti piovessero sulla terra e si solidificassero in marmo bianco quando toccavano il suolo.
Il marmo di Carrara fu scoperto sulle Alpi Apuane durante il regno dell'imperatore Augusto - in precedenza i Romani avevano lavorato il marmo proveniente dalle cave greche. Da allora, le cave di marmo nei pressi della città di Carrara fornirono le pietre preziose che furono utilizzate in tutto il Mediterraneo per monumenti funerari, statue e splendidi palazzi: il marmo di Carrara fu utilizzato per il Duomo di Firenze, la Basilica di San Pietro a Roma e il palazzo principesco di Monaco, per citare solo alcuni esempi.
La produzione del marmo ha una storia movimentata, che in passato è stata lunga e complicata. Tra l'altro, i blocchi di marmo venivano trasportati a valle su enormi slitte, le "Lizza", su binari di legno insaponati - oggi è possibile ammirarli una volta all'anno come spettacolo turistico.
Nomi eufonici per le varianti del marmo
I depositi di pirite, ovvero composti di ferro e zolfo, sono responsabili della tipica marmorizzazione del marmo di Carrara. Esistono più di 50 tipi diversi di marmo estratti a nord-est di Carrara, nelle valli di Ravaccione, Colonata e Fantiscritti.
Le diverse sfumature di colore, create da miscele minerali, hanno dato origine a nomi illustri come Bianco Porcellano, Fior di Pesca o Verde Cipollino Apuano. La varietà più nota è il "Bianco Carrara C", con la sua base chiara.
Una varietà molto nobile è il "Marmo Statuario", noto anche come "marmo dello scultore". La pietra bianca e scintillante proveniente dalle cave del Monte Altissimo, vicino a Seravezza, è ricercata e costosa. Gli scultori lo prediligono non solo per il suo nobile pallore, ma soprattutto per la sua durezza cristallina, che permette anche di lavorare la pietra in filigrana. Con il Marmo Statuario sono stati realizzati capolavori del classicismo, del barocco e del rococò, il più famoso dei quali è senza dubbio il David di Michelangelo.
(Foto: immagine di copertina © Giuliano Del Moretto/Fotolia.com, immagine in alto a destra © gdrcom/Fotolia.com)